Il livello di civiltà di un Paese si misura anche dallo stato della sua giustizia e delle carceri.

Ci aiuta a comprenderlo un importante discorso di papa Francesco alla Delegazione dell'Associazione Internazionale di diritto penale. Nella premessa il papa ricorda due atteggiamenti ancora oggi presenti nelle società moderne: l'incitazione alla vendetta e il populismo penale. L’incitazione alla vendetta dimostra come l'esistenza di strumenti legali e politici non offre garanzie sufficienti ad evitare che alcuni individui vengano incolpati per i problemi di tutti. Il populismo penale consiste nella convinzione che attraverso la pena pubblica si possano risolvere i più disparati problemi sociali; la credenza cioè che mediante la pena si possano ottenere quei benefici che richiederebbero ben altro tipo di politiche sociali, economiche e di inclusione.

Tantissimi sono gli spunti che si possono trarre da tale discorso, tanto che due giornalisti hanno voluto raccogliere in un libro intitolato "Giustizia e carceri secondo papa Francesco" gli interventi di ventuno autori che commentano le parole del Papa. 

Per parlare di questo tema e di tutte le sue implicazioni, il Meic organizza lunedì 13 novembre alle 21,00 al Verri di via San Francesco a Lodi, un incontro a più voci con la presenza di esperti e di testimoni diretti dei temi affrontati dal Papa. In particolare Luigi Pagano, ex direttore del carcere milanese di San Vittore e attualmente Provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria della Regione Lombardia e Ornella Favero, operatrice volontaria delle carceri e presidente della Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia, nonché direttrice della rivista “Ristretti Orizzonti".

L’incontro è organizzato dal Meic insieme alle Associazioni Loscarcere e Il Gabbiano nell’ambito del progetto Sistema di accoglienza territoriale per le persone con problemi di Giustizia e loro familiari.