Nuovo appuntamento del Meic che si terrà lunedì 12 febbraio alle 21,00 presso l'aula magna del Liceo Verri a Lodi.
Papa Francesco non ha avuto paura di fare delle migrazioni, o meglio dei migranti, uno degli assi portanti del suo pontificato, anche a costo di suscitare polemiche o alienarsi alcune simpatie. Pensiamo alla scelta di Lampedusa, un luogo simbolico, come meta del suo primo viaggio apostolico, al controverso appello perché ciascuna comunità parrocchiale dia accoglienza a una famiglia di profughi, all'invito agli ordini religiosi a mettere a disposizione di migranti e rifugiati le strutture sottoutilizzate o alla dura posizione contro il progetto di costruzione di un muro tra Stati Uniti e Messico avanzato durante la campagna elettorale dal presidente americano Donald Trump, e molto altro ancora.
Non si tratta però solo di risposte emotive o di slanci di solidarietà verso alcune tra le vittime delle peggiori ingiustizie. In questa "opzione preferenziale" per migranti e rifugiati di papa Francesco possiamo chiaramente riconoscere una scelta strategica che impatta sul modo di intendere tutta l'azione evangelizzatrice della Chiesa.
Ne parlerà a Lodi Guido Mocellin, editore e giornalista di grande esperienza, che si occupa di attualità religiosa e dei rapporti tra le religioni e la società. È autore sul quotidiano Avvenire della rubrica trisettimanale WikiChiesa. Già direttore editoriale della Editrice Missionaria Italiana (Emi), collabora con varie testate specializzate, tra cui Il Regno, dove è stato a lungo caporedattore. Insegna Giornalismo religioso al Master di Giornalismo dell'Università Cattolica di Milano.
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