Chi erano le Radium Girls?

E cosa c’entra con loro la celebre scienziata, nonché Premio Nobel, MarieCurie?

È su questo argomento che il CICAP propone un incontro pubblico a Lodi, mercoledì 20 settembre alla Camera del Lavoro della CGIL, in via Lodivecchio, alle 18:30, ingresso libero) dal titolo 'Ragazze radioattive'.

A condurlo ci sarà proprio l’ideatrice dell’evento, nonché esperta di chimica e socia CICAP, Simonetta Mottino.

La conferenza sarà un vero e proprio viaggio nel mondo della scienza e dei diritti delle lavoratrici, una celebrazione di figure femminili che hanno fatto la storia. Seppur diverse fra loro, erano unite da un elemento comune (letteralmente), vale a dire il radio.

Marie Curie studiò con perseveranza un minerale contenente uranio, la pechblenda, arrivando a isolare polonio e radio.

Ma non si fermò qui: portò avanti gli studi su questi radioelementi, puntando i riflettori sulla ricerca grazie alla sua fama. Prestò addirittura servizio come radiologa in ospedali da campo durante la Prima guerra mondiale, grazie alle sue conoscenze sulle radiazioni. Tuttavia, la sua ricerca fu anche la sua condanna a morte: morì di anemia aplastica, una malattia causata dalle sue lunghe esposizioni a fonti radioattive.

Le Radium girls, invece, furono vittime in modo diverso rispetto alla Curie: erano delle normalissime e sconosciute operaie, che dovevano dipingere quadranti con una vernice a base di radio con la direttiva di leccare i pennellini per essere più precise. A loro non furono mai spiegati i rischi del lavoro che svolgevano. Fu grazie ad alcune di queste sfortunate ragazze, quasi in punto di morte, che la categoria ottenne il riconoscimento legale della colpevolezza delle aziende.

Questa storia ebbe delle conseguenze positive per le lavoratrici eilavoratori statunitensi: si cominciò a parlare di malattie professionali, di diritti e di sicurezza sul luogo di lavoro.