"La sera del 13 dicembre 2021, alle 18, il Circolo Legambiente LodiVerde indice flash mob di protesta contro l’inquinamento, davanti al Comune di Lodi, come in altre dieci città d’Italia (ad esempio Milano, Roma, Torino, Bologna) per chiedere di bloccare dal 1 gennaio e per tutto l’inverno la circolazione dei veicoli più inquinanti (gli euro4 diesel), spegnere le stufe da legna in città, ridurre la velocità in autostrada (a 110) e in città (a 30 all’ora), evitare spandimenti di fanghi e liquami non trattati nei campi.
Tutte misure che la Regione Lombardia e lo stato rinviano e che il Comune non controlla o ignora, da anni.
L’iniziativa è parte di una campagna europea “CleanCities” che coinvolge centinaia di città e associazioni in tutto il continente. L’assessore regionale Raffaele Cattaneo qualche giorno fa esprimeva la soddisfazione nei successi alla lotta contro l’inquinamento atmosferico. Certo, l’aria è meno inquinata di vent’anni fa, quando in metà dei giorni all’anno si superavano i valori giornalieri massimi di inquinamento (oggi siamo a 50-60 giorni).
Ancora peggiore quella di 40-50 anni fa, quando nacque Legambiente, e Lucio Dalla cantava “Anidride solforosa”, un inquinante oggi 2-300 volte meno presente di allora. Ma noi, a differenza sua, non siamo affatto soddisfatti dell’aria che respiriamo, per 2 buone ragioni.
In primo luogo perché superiamo ancora i limiti fissati dalla legge europea nel 2005 (anche nella centralina di Via Vignati in centro a Lodi) e, dopo 12 anni di lentezze e rinvii, siamo stati condannati ad una multa miliardaria dalla Corte di Giustizia.
E in secondo luogo perché, secondo l’Agenzia Europa per l’Ambiente, i decessi prematuri per inquinamento dell’aria sono stati nel solo 2019 oltre 400 mila, di questi ben uno su 6 italiano: 49.900 causati dall’inquinamento da polveri sottili (Pm 2,5). Mentre il biossido d’azoto può essere ritenuto causa di 10.640 decessi, decisamente meno quelli per l’ozono, 3.170.
A Lodi la media annuale del PM 2,5 si attesta appena sotto il limite massimo, di 25 microgrammi (terza più inquinata delle Lombardia): dall’anno prossimo l’Europa abbasserà il limite a 10 microgrammi, come era consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (che oggi suggerisce 5).
All’estero il bimensile London Review Of Books del 2 dicembre scorso titolava “Perché gli ambientalisti dovrebbero occuparsi subito dello smog, oltre che del cambiamento climatico”. Si tratta di stime, certo, così come si stima una perdita economica per le conseguenze dell’inquinamento, del 5-6% del PIL procapite nelle città inquinate, come Lodi. Brutto parlare di decessi, di malattie e di costi sociali, specie in mezzo alla pandemia, ma non c’è dubbio che ai guai del Covid19 a Lodi dobbiamo aggiungere quelli da inquinamento, che ogni anno, da decenni, provoca danni dello stesso ordine di grandezza della peggior pandemia del secolo.
I primi di novembre il TAR del Lazio ha dato ragione a Legambiente contro Eni: è stata confermata la sentenza dell’Autorità (AGCM), il gasolio che non inquina non esiste, il diesel non può essere green. Siamo l’unico stato in Europa che elargisce bonus per auto non elettriche e che compra pochi autobus, pochissimi elettrici, che a Lodi aspettiamo da 2 anni. Dobbiamo cambiare aria anche a Lodi".
Circolo Legambiente LodiVerde
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