"Il 23 Luglio decine di organizzazioni della società civile saranno nelle Piazze Italiane, a 150 giorni dall’inizio del conflitto, per chiedere che finalmente tacciano le armi e si faccia ogni sforzo per giungere a una Conferenza Internazionale di Pace.
Nell’appello dei promotori (stilato da Europe for Peace l’iniziativa congiunta avviata già dallo scorso marzo con le mobilitazioni contro l’aggressione russa in Ucraina e che raccoglie l’adesione di un ampio arco di reti, campagne, associazioni, sindacati) si legge che “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si avvia a diventare un conflitto di lunga durata” portando conseguenze nefaste “anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale”. Si ricorda poi come “non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali” sottolineando come invece sia necessario “che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro”.
Perché “Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace”
“Cittadini contro la guerra” aderendo a questa iniziativa sarà in Piazza i giorni 17 e 22/7 per continuare a informare i cittadini lodigiani e ribadire, insieme al proprio NO alla guerra, anche l’assoluta contrarietà alle scelte belliciste del Governo italiano, alla decisione di inviare armi all’Ucraina e la più ferma opposizione a ogni ulteriore aumento delle spese militari. Ogni euro aggiunto alle spese militari è, infatti, sottratto a bisogni ben più importanti e urgenti come la lotta alla crescente povertà, la sanità, il contrasto al caro-energia, i servizi sociali, l’istruzione la cultura.
Saremo in Piazza anche per stigmatizzare il supporto dato dalle Istituzioni locali, Provincia e Comune di Lodi, alla Conferenza internazionale “Il mondo dopo la guerra in Ucraina”, indetto da organizzazioni tanto fantomatiche quanto dotate di risorse economiche molto ingenti, che si terrà il 22 luglio, quasi in contemporanea con “Europe for Peace” presso l’Auditorium BPL.
Crediamo che organismi privati abbiano l’assoluta libertà di scegliere i propri relatori ma, in un momento delicato come questo, ci aspetteremmo maggiore equilibrio e attenzione da parte delle istituzioni pubbliche che dovrebbero, non solo rappresentare tutti i cittadini (e vale la pena di ricordare che in maggioranza gli Italiani continuano a essere contrari all’invio di armi in Ucraina) ma anche promuovere iniziative che abbiano al centro una chiara cultura di Pace e dialogo.
Patrocinare convegni che, richiamandosi del tutto incongruamente alla “Pace di Lodi”, si caratterizzano invece palesemente per una cultura interventista e non esitano a schierare tra i propri relatori personaggi come Edward Luttwak il quale ha dichiarato, senza alcun pudore, che “Gli uomini amano la guerra, le donne amano i guerrieri. Il pericolo della guerra nucleare non c’è, perché i russi non vi ricorreranno mai. Io ho fatto tre guerre. E’ stata un’esperienza bellissima e invito gli italiani a considerarla” rappresenta un non giustificabile infortunio politico".
Cittadini contro la guerra – Lodi
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