E’ scomparso nell’aprile dell’anno scorso, dopo una lunga esistenza dedicata all’arte ed alla pittura, ottenendo riconoscimenti ad ogni livello.

Si tratta di Livio Rosignano, nato negli anni ’20 a Pinguente in Istria, ma da sempre attivo nella sua Trieste.

A lui è dedicata la mostra postuma allestita nelle sale di ‘Immagini, Spazio, Arte’ di via Beltrami a Cremona.

Qui, per iniziativa del direttore artistico Dino Cecconi, hanno trovato posto una trentina di dipinti che, come ha detto il critico d’arte, Gianluigi Guarneri, intervenuto alla presentazione della personale al pubblico cremonese, “consentono di entrare nell’anima più vera di Livio Rosignano”.

Nei suoi dipinti i soggetti privilegiati sono i suoi concittadini, donne e uomini colti nella quotidianità della loro vita ordinaria, come sospesa in un’aura senza tempo.

“E’ l’esperienza che hanno vissuto tanti istriani e triestini alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando la loro esistenza concreta era sospesa tra un presente incerto ed un futuro problematico” ha ricordato Guarneri.

Una attenzione specifica Livio Rosignano la riserva alle donne, nella loro dimensione più caratterizzante di ‘madri’.

Decine sono le ‘maternità’ che l’artista triestino ha lasciato ai posteri, quasi a voler rimarcare l’essenza stessa della donna alle generazioni future.

Ma c’è un altro elemento, tipicamente triestino, che ricorre nelle opere di Rosignano: la ‘bora’.

Il vento forte e rigido che quasi convive con la gente di Trieste è descritto dall’artista con una empatia bonaria.

Senza la bora, Trieste non sarebbe Trieste, sembra voler suggerire nei suoi dipinti Rosignano, attento a coglierne le sfumature più ironiche.

La mostra, allestita nei locali di ‘Immagini, Spazio, Arte’ di via Beltrami a Cremona resterà a disposizione del pubblico fino a sabato, 19 novembre; la si può visitare dalle 16.30 alle 19.30 nei giorni feriali e la domenica, mentre in orario continuato il sabato.