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NAKED - BEHIND THE MIRROR

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Martedì 11 Febbraio 2025

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Dal 21 febbraio al 16 marzo, la Fondazione Banca Popolare di Lodi ospita presso la sala Bipielle Arte una mostra dell’artista Silvia Rastelli, curata da Fortunato D’Amico e Luciano Bolzoni.

 

Silvia Rastelli, artista di origine piacentina, figlia d’arte, vive gli anni della sua infanzia nella bottega del padre scultore. Crescendo, sviluppa una passione trasversale per le arti dedicandosi, in particolare, allo studio della danza e alle arti visive, laureandosi in Pittura e succesivamente  in Area del Contemporaneo all’Accademia di Brera di Milano.

Ruba il legno, la materia prediletta del padre, e lo trasforma in un ponte tra i ricordi e la sua contemporaneità: le venature, i truccioli, la carta fino ai loro surrogati plastici, sono gli ingredienti di un racconto autobiografico.

Ma questo “Io” è sempre in dialogo con il “Noi”. L’ Artista, attraverso il segno nella pittura e il gesto nella danza, documenta le persone, il tessuto sociale, e ne racconta le relazioni.

“Essenzialmente ritrattista - scrive Fortunato D'Amico - Silvia interpreta i volti delle persone come se fossero aree geografiche emerse dal mare magnum dell’inconscio e trasformate in volti umani simili a profili di nazioni, luoghi e contenitori di culture e stili di vita differenti. I protagonisti dei ritratti, queste muse, assurgono a simbolo di una desiderata stagione di liberazione dai canoni dell’intolleranza razziale.”  

La mostra dal titolo “Naked, Behind the mirror”, proposta nello spazio Bipielle Arte di Lodi, fluisce dalla necessità dell’artista di mettersi nuovamente a nudo, di guardarsi allo specchio ed indagare la propria sfera personale ponendola in relazione con la collettività, aggiungendo un altro piccolo tassello alla sua/nostra storia.

“L’artista - ribadisce Luciano Bolzoni - conserva sé stessa in una sfera intima che trasforma l’arte in tentativo universale di attraversare uno specchio magico chiamato a farsi appunto soglia verso il cambiamento, ma non ci sarà alcuna trasformazione o metamorfosi irreversibile (ossimoro!), ma solo un tentativo di farsi specchio di sé stessa. Per Silvia l’arte è uno strumento di viaggio, un mezzo per manifestarsi e manifestare senza perdere e perdersi. La sua coerenza, la necessità pressante di esprimersi, ma anche la sua paura di non riuscire a farlo, le fanno raccontare gli altrui mondi, le persone, gli sguardi, i volti che non saranno mai maschere ma anime che si fanno indagare ma che allo stesso tempo (ci) indagano. Il tempo degli altri è il tempo di Silvia.” 

In questo percorso, tra opere e istallazioni musicali (in collaborazione con il musicista Denny Cavalloni), tra odori ed opere tattili, tra elementi naturali ed altri plastici e artificiali, fanno da padrone i sensi: l’olfatto, la vista, il gusto, il tatto, l’udito, la propriocezione, l’equilibrio.

I sensi ci consentono di interagire, a diversi livelli, con il mondo che ci circonda; sono i mezzi di percezione del sé e dell’altro.

Attraverso la stimolazione o la limitazione dei sensi, percorriamo nuove strade di lettura invitando, il visitatore, a lasciarsi trasportare e a sperimentare alcuni confini mai approfonditi o solo dimenticati come il qui e l’ora o il sé in mezzo gli altri, in un gioco di specchi che riflettono il “noi”.

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