Acque agitate all'organizzazione senza scopo di lucro 'Uniti per la provincia di Cremona', l'ente creato durante la pandemia per raccogliere fondi da destinare all'acquisto di presidi sanitari da donare ad ospedali e case di riposo del Cremonese.
La procura sta indagando per l'ipotesi di reato di truffa, autoriciclaggio ed appropriazione indebita tre fondatori dell'associazione che in questi mesi ha raccolto quasi quattro milioni di euro.
Tra gli indagati, un volto noto degli ambienti locali, il cremasco Renato Crotti, direttore della Fondazione Arvedi.
Lui ed altri due colleghi avrebbero distratto da quei fondi quasi 80 mila euro destinandoli ad altri scopi: parte della somma è finita anche su un conto estero in Bulgaria.
L'indagine sta provocando una vera e propria bufera: se le accuse dovessero essere confermate dalle prove che la Finanza sta raccogliendo, sarebbe un duro colpo d'immagine per una organizzazione sorta per scopi umanitari.
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