Nella notte tra il 28 e il 29 febbraio scorsi, sulla linea metropolitana M2, tra le fermate Cimiano e Crescenzago, a Milano, si erano verificate quattro aggressioni in serie.
Del caso si erano occupati gli agenti della Digos che avevano ricostruito come un giovane agisse scegliendo le sue vittime in ragione della provenienza geografica (due delle vittime erano risultate originarie dello Sri Lanka): una volta individuate, dopo aver mostrato la svastica che aveva tatuata sul petto, l’aggressore le avrebbe percosse scaraventandole poi a terra.
Nella notte del 5 marzo scorso, invece, sempre lo stesso giovane si sarebbe reso autore in città del tentato furto a bordo di diverse auto al cui interno rovistava dopo aver infranto i vetri con un martelletto frangivetro.
La rapida escalation criminale, infine, lo aveva portato a commettere, il 9 marzo, un’ulteriore aggressione ai danni di un ignaro passeggero della stessa linea della metro. Quest’ultimo, dopo essere stato aggredito verbalmente per futili motivi, era stato colpito dal giovane con un calcio all’occhio destro per il quale era stato poi dimesso dall’ospedale con una prognosi di sette giorni.
Anche in questo caso l’aggressore, prima di percuotere la propria vittima, avrebbe esclamato: "I fascisti sono tornati", mostrando contestualmente il tatuaggio sul petto.
Ora, gli inquirenti hanno identificato il presunto autore di queste aggressioni: si tratterebbe di un sedicenne ucraino nei confronti del quale il giudice per le indagini preliminari del tribunale dei minori ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dagli agenti della Questura.
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