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AGRIEDUCATORI, AL VIA IL CORSO

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Lunedì 17 Aprile 2023

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Un corso per diventare agrieducatori, ovvero professionisti che seguono persone fragili o vulnerabili impegnate nel settore agricolo, fornendo loro non solo sostegno e supporto ma anche competenze specifiche.

Punta all’educazione e all’inserimento lavorativo una delle prime azioni concrete della coprogettazione AgriCULTURE SOCIALI 3.0, promossa da Fondazione Comunitaria di Lodi in sinergia con l’Ufficio di Piano dell’Ambito di Lodi per mitigare gli effetti economici della pandemia, che ha creato nuova povertà e vulnerabilità nel Lodigiano, promuovendo il settore dell’Agricoltura Sociale. A sostenere la coprogettazione sono Fondazione Cariplo, Intesa San Paolo e Fondazione Peppino Vismara che hanno messo a disposizione risorse per complessivi 363mila euro.

Questa mattina i candidati si sono trovati presso Sanfereorto a Lodi per iniziare il loro percorso. Ottanta ore di lezione che si concluderanno a giugno, impegnando i partecipanti per due mattine la settimana. “Dieci ore di lezione saranno di carattere educativo, trenta teorico pratiche di agricoltura e venti di stage sul campo con cooperative come il Mosaico e il Gabbiano che aderiscono al progetto - racconta Paola Pozzo, project leader di AgriCULTURE SOCIALI 3.0 - . Gli agrieducatori sono persone in grado di supportare gli individui fragili coinvolti in progetti e percorsi perché riescono a coniugare capacità pratica nell’ambito dell’agricoltura con competenze educative. Partiranno dal fare insieme, dal mettersi a fianco con competenza e seminare, curare e raccogliere i frutti di un lavoro condiviso, che fa bene all’apprendista e all’educatore. Solo se hai imparato bene a fare un lavoro, puoi insegnarlo agli altri, puoi farlo insieme ad altri”.

I docenti del corso sono due esperti già impegnati con il Terzo Settore, da un lato Paola Michelon, che ha contribuito a seguire la stesura della legge sull’agricoltura sociale e poi Carlo Cavalli, insegnante di agrotecnica, che ha già collaborato con diverse realtà del Lodigiano.

I candidati sono una dozzina e sono stati individuati tra gli educatori impegnati nella rete dell’agricoltura sociale lodigiana che sono implicati in progetti ma non hanno abbastanza nozioni in ambito agricolo. “L’Idea ci è venuta perché ci siamo resi conto che alcuni degli educatori delle realtà coinvolte nella rete devono eseguire progetti di agricoltura sociale senza averne piena esperienza – insiste Paola Pozzo - . Così abbiamo deciso di prepararli con competenze di tipo trasversale”. I candidati sono giovani, vengono mandati dagli enti con cui collaborano in orario lavorativo e quindi rappresentano un “investimento” per le realtà del territorio. Alla fine del corso avranno esperienza ad ampio livello e potranno quindi da un lato migliorare la loro preparazione e dall’altro diventare più abili nell’istruire altre persone, che potrebbero poi dedicarsi ad attività professionali specializzate.

L’esperienza iniziata ieri mattina, comunque, funziona anche da progetto pilota, visto che in caso di successo si ipotizza di ripeterla anche in altri settori dell’agricoltura sociale. “Se l’iniziativa funzionerà, come speriamo, siamo pronti a promuoverla in altre realtà e con altre caratteristiche” conclude Gian Marco Locatelli, facilitatore della coprogettazione. Nello spirito di  AgriCULTURE SOCIALI 3.0, che tra i suoi obiettivi ha anche quello di offrire spazi di formazione alle persone fragili e ai nuovi poveri puntando sul settore dell’agricoltura sociale.

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