"Non sono bastate più di mille firme raccolte tra gli agricoltori a prevalere sulla demagogia ambientalista, o ancor peggio agli ordini di appartenenza politica, per annullare il progetto di istituire in una zona vocata all’agricoltura circa 10 mila ettari di parco naturale".

Antonio Boselli presidente di Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza commenta così l’esito della assemblea dei Sindaci del Parco Agricolo Sud Milano.  

"Ricordando i vari passaggi dell’iter dopo il Comitato tecnico ( cinque voti a favore contro quattro ) e il Consiglio direttivo, con il voto di oggi - prosegue Boselli - anche l’Assemblea dei sindaci del Parco Agricolo ha disatteso le richieste della grande maggioranza del mondo agricolo milanese contro un’iniziativa calata dall’alto, che porterà ulteriori vincoli all’attività agricola”.

Con questa decisione i sindaci dimostrano di non ‘pensare ad un tessuto produttivo che, in particolare nella cintura milanese, fornisce la materia prima per la trasformazione, cosa che permette al nostro Paese di esportare in tutto il mondo il 'Made in Italy' agro-alimentare.

La miopia dei sindaci, infarcita di un vecchio ambientalismo, dimentica che il territorio è lavorato dagli agricoltori che lo rendono fruibile e produttivo.

Se oggi abbiamo questo ambiente rurale è solamente merito delle imprese agricole che lo hanno mantenuto.

Occorre ricordare ancora una volta che, in un Parco che per definizione è “Agricolo”,  l’Assemblea dei sindaci  ha dato un ulteriore schiaffo al mondo agricolo non tenendo conto della posizione degli agricoltori che rappresentano i veri tutori dell’ambiente rurale.  

Purtoppo, ancora una volta il Parco Sud Milano è rimasto sordo alle istanze degli agricoltori arroccandosi nel palazzo e sfuggendo ad un serio confronto con il mondo produttivo più volte richiesto e sempre osteggiato perché chi ha un parere difforme dalla loro ideologia non deve essere ascoltato.

"In ogni caso noi non ci arrendiamo e continueremo la nostra battaglia a tutela delle imprese agricole" conclude Antonio Boselli.