“E’ necessario riaprire al più presto i nostri vivai e ripartire con l’attività di taglio e manutenzione del verde per evitare il diffondersi di allergie e per rispondere alle numerose ordinanze dei Comuni relative alla presenza di alberi pericolosi”.
E’ quanto dichiara Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, in coincidenza con la fine di marzo, quando sono già entrate nel vivo le fioriture dopo un inverno che si è classificato in Italia come il secondo più caldo dal 1800 a livello climatologico, facendo registrare una temperatura addirittura superiore di 2,03 gradi rispetto alla media di riferimento.
“Secondo le autorità sanitarie locali, un quarto della popolazione soffre di allergie da polline e graminacee – chiarisce Alessandro Rota – Con il ritorno della primavera diventa essenziale provvedere a una corretta manutenzione delle aree verdi urbane per ridurre il rischio sanitario e limitare anche il proliferare di insetti dannosi. Allo stesso modo – continua il Presidente della Coldiretti interprovinciale - non si può prescindere dalla messa in sicurezza degli alberi o dei rami che, in base a precise ordinanze delle amministrazioni comunali, rappresentano un pericolo per le persone. Si tratta di lavori non derogabili che vanno affidati a professionisti del settore. Ecco perché vivaisti e manutentori del verde devono essere messi nella condizione di operare, pur nel rispetto di tutte le precauzioni necessarie a contenere il contagio da Coronavirus”.
“Attendiamo con fiducia – precisa ancora il Presidente – i prossimi provvedimenti per fare in modo che i vivai lombardi possano riaprire dopo la scadenza dell’ordinanza regionale sull’epidemia, così che non avvenga più solo a domicilio la vendita di fiori e piantine da orto, indispensabili a migliorare la qualità della vita di chi resta a casa e di chi punta sull’orto fai da te per autoapprovvigionarsi di cibo in questa fase difficile per tante famiglie. In tal modo – aggiunge Alessandro Rota – ridurremmo anche gli accessi alla Gdo dove la vendita di questi prodotti è già consentita”.
“Regione Lombardia – conclude il Presidente Rota – valuti attentamente queste richieste, che non vogliono interferire con le misure contro il Coronavirus, ma rispondono innanzitutto a reali esigenze di carattere sanitario e di sicurezza pubblica. Dalle istituzioni ci aspettiamo, infine, risposte importanti sul fronte dei contributi per l’ammasso di prodotti invenduti nel florovivaismo, così come in tutti quei settori in cui la saracinesca è rimasta abbassata a lungo”.
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