All'Università di Pavia si studia l'olfatto dei cani, prendendo sotto esame gli animali in forza alla Polizia di Stato. La ricerca è stata al centro di una tavola rotonda che questa mattina si è tenuta alla Scuola superiore di polizia, a Roma.
Il titolo dell’incontro era “Le nuove frontiere dell’investigazione: aspetti scientifici, didattici ed operativi delle unità cinofile specializzate nella ricerca di resti umani”.
Tra i relatori Roberto Sgalla, direttore centrale della specialità della Polizia di Stato, Simonetta Lambiase, docente e responsabile del laboratorio di entomologia forense dell’università di Pavia, Benedetto Sanna, direttore del Servizio reparti speciali della Polizia.
Nel corso del convegno, sono state illustrate le caratteristiche peculiari dei cani specializzati in questo tipo di ricerche ed un caso di studio nel quale l’olfatto dei cani poliziotto è stato determinante per la chiusura di un’indagine.
All’incontro ha preso parte anche una delegazione della polizia svedese considerata all’avanguardia nell’addestramento e nella preparazione delle unità cinofile di polizia specializzate nella ricerca di resti umani.
La tavola rotonda si è conclusa con una dimostrazione operativa di unità cinofile.
Attualmente, in Italia, i cani della Polizia di Stato addestrati alla ricerca di resti umani e tracce ematiche sono cinque, tutti pastori tedeschi.
Due sono in servizio a Milano Malpensa e tre a Palermo.
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