Gli agenti del Commissariato della Polizia di Busto Arsizio si sono occupati di due casi che hanno visto altrettante donne vittime di violenze e persecuzioni da parte dei loro ex.
Nel primo i poliziotti dell’ufficio che si occupa di reati contro le cosiddette “fasce deboli” hanno notificato a un trentasettenne italiano la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex moglie, nei confronti della quale da tempo metteva in atto una vera e propria persecuzione, generata dalla mancata accettazione della fine del rapporto, che si concretizzava in ripetute minacce telefoniche, appostamenti sotto casa e vere e proprie aggressioni fisiche agevolate anche dall’abuso di alcool.
Lo stalker, tra l’altro, era già stato arrestato nel 2015 dai poliziotti e condannato per lo stesso reato, ma evidentemente le vicissitudini giudiziarie non erano state sufficienti per mettere un freno alle sue intemperanze.
Inoltre l'altra notte, alle 03,30 circa, la volante è dovuta intervenire presso l’abitazione di una donna spaventata dall’ex compagno che picchiava i pugni contro la porta di casa pretendendo di entrare. Appena arrivati sul pianerottolo gli agenti si sono imbattuti nell’uomo, un quarantaduenne italiano con precedenti, che stava urinando contro l’uscio e appariva in uno stato di forte agitazione dovuta anche al chiaro abuso di alcool.
L’esagitato non voleva sentire ragioni insistendo per entrare nella casa della ex, tanto da scagliarsi contro i due poliziotti che gli impedivano fisicamente l’accesso colpendone uno al volto con una gomitata e mordendo l’altro a una mano, il tutto accompagnato da minacce di morte. Gli agenti, dopo averlo bloccato e aver verificato che su di lui pendeva già una denuncia per atti persecutori presentata dalla ex compagna, lo hanno arrestato in flagrante resistenza a pubblico ufficiale.
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