Ancora un atto terroristico di chiara matrice jihadista in Inghilterra.
Questa volta, come già successo a Parigi, un attentatore imbottito di esplosivo e, pare, chiodi si è fatto esplodere ieri sera al termine del concerto di Ariana Grande, la cantante statunitense idolo di adolescenti e giovani in tutto il mondo, di scena a Manchester.
Il bilancio è tragico: ben ventidue morti, tra i quali diversi minori. Una sessantina i feriti, soccorsi e condotti negli ospedali della zona.
Dopo l'attentato è scattato l'allarme in tutto il Paese con l'adozione delle misure straordinarie già collaudate per queste azioni imprevedibili.
Resta l'amarezza per un atto insensato e senza prospettive: la storia ha dimostrato in più di una occasione che il terrorismo genera solo morte ed è destinato a morire esso stesso.
Il dramma è che prima di allora tanti innocenti - come gli adolescenti e i giovani che ieri sera stavano ascoltando musica - perderanno la vita inutilmente.
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