La guardia di finanza di Lodi, nell’ambito delle attività di controllo del territorio, ha scoperto che due aree industriali, nel comune di Crespiatica, di pertinenza di altrettante grandi aziende operanti nel settore della logistica ed ora in fase di dismissione (rispettivamente di circa 34.000 e 17.000 metri quadrati), erano state adibite a discariche abusive.
Nelle aree sottoposte a controllo, sono stati rinvenuti rifiuti di diversa natura in gran parte pericolosi, costituiti da materiali ferrosi (tubi, container, manufatti, scaffalature), frammisti a bidoni contenenti olio minerale, bombole contenenti gas (ossigeno), solventi, guaine in plastica/gomma, fusti metallici e plastici contenenti oli lubrificanti, carcasse di autoveicoli, materiale elettronico, pneumatici, resti di cassoni in vetroresina, rifiuti urbani generici e, infine, almeno 9 canali deteriorati di eternit, potenzialmente nocivi per la salubrità dell’ambiente.
Le indagini successive, condotte anche con l’ausilio del personale tecnico dell’A.R.P.A. di Lodi e Pavia, hanno permesso di accertare l’effettiva pericolosità di buona parte dei rifiuti illecitamente abbandonati e sono pervenute al sequestro probatorio dei materiali sopra descritti.
Le aree oggetto di sversamento risultavano di libero accesso, essendo prive di un’adeguata recinzione e, pertanto, il sequestro è stato esteso anche a tutto il complesso immobiliare, in modo da evitare che la libera disponibilità delle aree potesse aggravare lo stato di pericolo dei luoghi, consentendo l’ulteriore conferimento di rifiuti solidi, nonché l’infiltrazione di liquidi nocivi nel terreno sottostante.
Complessivamente, sono stati quindi sequestrati 18.272 tonnellate di rifiuti, per la maggior parte classificabili come pericolosi e, comunque, tutti illecitamente sversati, nonché le due aree industriali, composte da 51.000 metri quadrati di terreni e 4 capannoni, per un valore di oltre 6 milioni di euro.
L’operazione ha preso in esame anche gli aspetti amministrativi concernenti l’applicazione del tributo speciale, la “ecotassa”: ai legali rappresentanti delle due aziende è stato contestato l’omesso pagamento alla Regione Lombardia di un corrispettivo pari ad 202.820 euro.
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