Da oggi il Pronto Soccorso di Lodi si arricchisce di una nuova figura professionale: l’Assistente di Pronto Soccorso, ovvero un Operatore Socio Sanitario (OSS) che avrà il compito di accogliere i pazienti e i loro accompagnatori (familiari o caregiver) con l’obiettivo di facilitare il passaggio di informazioni e consentire una comunicazione sempre più efficace in un ambito particolarmente delicato come quello dell’Emergenza Urgenza.
«L’inserimento dell’Assistente di Pronto Soccorso rientra in un progetto più ampio di umanizzazione delle Cure in Pronto Soccorso che sarà sviluppato su più livelli. Dopo avere già attivato tutte le misure di miglioramento individuate nei mesi scorsi da Regione Lombardia, compreso l’accesso dei caregiver / accompagnatori, oggi partiamo con un ulteriore passo, con la consapevolezza di quanto sia importante garantire una comunicazione adeguata ed efficace che possa far capire a pazienti e familiari ciò che accade durante la permanenza in PS. Ci auguriamo, così, di ridurre preoccupazioni, ansia e nervosismo soprattutto nel caso delle persone più fragili e delle loro famiglie», dichiara il Direttore Generale dell’ASST di Lodi, Salvatore Gioia.
L’Assistente di Pronto Soccorso sarà operativo 7 giorni su 7 in orario diurno (dalle 8.30 alle 20.30 circa) e sarà in continuo contatto con l’utenza, ascoltando i bisogni dei pazienti, ponendosi come tramite tra paziente/familiare e personale sanitario e cercando di intervenire per tutte le necessità non strettamente sanitarie fornendo supporto a partire dal triage fino al momento delle dimissioni: il suo ruolo sarà fondamentale per favorire l’orientamento negli spazi del PS, aiutare nella compilazione di eventuale modulistica, fornire informazioni amministrative generali (ticket, processi di dimissione, etc.), implementare il comfort e la riservatezza in casi specifici, favorire la gestione e la risoluzione di eventuali conflitti, proporre l’attivazione della mediazione culturale laddove necessario.
«Avevamo la necessità di trasformare il tempo dell’attesa in un tempo dedicato all’attenzione e all’ascolto attivo del paziente e del suo caregiver, migliorando la relazione interpersonale che si viene a creare in Pronto Soccorso. Grazie all’esperienza maturata come Operatore Socio Sanitario, e a un corso di formazione specifico, l’Assistente di Pronto Soccorso è in grado di stare accanto alle persone spiegando in maniera chiara tutti gli aspetti che riguardano il percorso assistenziale e il tempo di permanenza in PS che, come sappiamo, non è sempre prevedibile», sottolinea Donatella Vasaturo, Direttore della Direzione Aziendale Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie.
«Si tratta di un’iniziativa importante, promossa in accordo con la Direzione Strategica e la DAPSS, che si inserisce in un più ampio progetto di Umanizzazione delle Cure in Pronto Soccorso. Il progetto è in fase di sviluppo e vedrà nei prossimi mesi anche ulteriori interventi di tipo strutturale e grafico-comunicativi progettati da uno studio grafico e interamente finanziati grazie alla sensibilità e al contributo dell’Associazione AIRA Odv», conclude Stefano Paglia, Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza dell’ASST di Lodi.
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