Il Questore di Milano Giuseppe Petronzi ha decretato la cessazione dell’attività non autorizzata da parte dell’’Associazione Culturale “MALA VIDA”, con sede in via dell’Artigianato a Vimodrone in provincia di Milano.

I Carabinieri di Vimodrone hanno già notificato il provvedimento al responsabile dell’associazione.

Diversi i motivi: lo scorso aprile, la denuncia di un residente della zona che segnalava il disturbo alla quiete pubblica per un evento musicale presso un capannone. Gli agenti della Polizia Locale di Vimodrone avevano effettuato un controllo nei pressi dell’attività, accertando che sul posto la sera precedente c’erano stati dei festeggiamenti con un notevole numero di partecipanti.

Lo scorso giugno invece, i Carabinieri, assieme al responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Vimodrone, avevano effettuato un secondo sopralluogo accertando che erano stati eseguiti lavori senza le dovute autorizzazioni: nella circostanza era stato ordinato al responsabile dell’Associazione di sospendere i lavori che, tuttavia, sono stati continuati abusivamente per la realizzazione di un locale ad uso discoteca dove, in più occasioni, avevano avuto luogo spettacoli e serate musicali cui avevano partecipato centinaia di persone.

A inizio dicembre i Carabinieri erano intervenuti perché erano stati segnalati colpi d’arma da fuoco: sul posto i militari avevano rinvenuto 9 bossoli di pistola a salve, accertando come all’interno della struttura si fosse verificata una rissa continuata nel cortile con efferata violenza.

Alcune ore dopo, inoltre, i militari avevano effettuato un intervento presso la fermata M2 Cascina Burrona per una rissa tra una cinquantina di persone di origine sudamericana, rissa che aveva provocato danneggiamenti di parti di vetro dei tornelli e della banchina: i Carabinieri si erano recati presso l’ospedale di Cernusco sul Naviglio dove c’erano due feriti che avevano riferito di aver trascorso la serata con 300 persone nell’immobile di Vimodrone e di essere stati aggrediti per una rapina subita appena lasciato il locale. I due erano stati poi dimessi con prognosi di 3 e 8 giorni.