Nel 2015 fallisce una società bresciana, operante nel settore della commercializzazione di materiale plastico, ma le indagini del Nucleo di Polizia Tributaria scoprono la bancarotta per ingenti acquisti di merce senza pagamenti e rivendite contestuali “in nero” a soggetti compiacenti.
Questo è il meccanismo fraudolento che ha portato i finanzieri ad arrestare i 3 responsabili (uno svedese in carcere e due bresciani ai domiciliari), amministratori di diritto e di fatto della società, per aver “fatto sparire” i beni escludendoli dalla procedura fallimentare.
Dall’aprile al luglio 2014, l’azienda ha acquistato a credito da numerosi fornitori in Italia e all’estero materiale plastico, per circa 3.000.000 di euro. Mentre si attendevano i pagamenti, il materiale acquistato spariva e veniva immediatamente rivenduto in nero utilizzando anche false fatture e falsi documenti di trasporto. Le fiamme gialle bresciane, a seguito delle investigazioni, degli accertamenti bancari, delle escussioni testimoniali, dell’esecuzione di decreti di perquisizione e sequestro, riscontravano vendite documentate alle quali corrispondevano però ulteriori mancati pagamenti per altri 3.000.000 di euro.
I crediti societari mai soddisfatti andavano ad aumentare il passivo fallimentare della società per un danno complessivo di circa 6.000.000 di euro.
A tutela del mercato e degli imprenditori onesti, sono stati assicurati alla Giustizia i responsabili del meccanismo fraudolento.
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