Matteo Biancardi, allevatore di vacche nutrici, a Maccastorna in provincia di Lodi, è stato eletto nuovo presidente della Sezione Bovini da carne di Confagricoltura Lombardia.
Biancardi, imprenditore agricolo ma non solo, visto che si occupa anche di Solana, una industria di trasformazione del pomodoro, e di ristorazione succede ad Elide Stancari, imprenditrice agricola di Mantova. L’elezione è avvenuta nel corso dell’ultimo consiglio della sezione in cui è stata analizzata anche la situazione del comparto.
Secondo il neopresidente Biancardi: “Importante sarà ottenere un maggior riconoscimento da parte del consumatore e imparare a collocarci meglio sul mercato. I nostri prodotti, soprattutto quelli di qualità, devono costare di più e fornire maggiori introiti e poi bisogna fare capire che l’allevamento intensivo non deve essere criminalizzato perché di fatto è quello che fornisce la maggiore quantità di cibo a prezzi contenuti al mondo intero”.
L’analisi del comparto mostra come l’allevamento del bovino da carne non stia vivendo un bel momento anche a causa del forte aumento del prezzo delle materie prime, in particolare mais e soia, che sono alla base dell’alimentazione animale. D’altra parte, anche i produttori di cereali, che sono stati a lungo penalizzati dai bassi prezzi di mercato, vedono riconosciuti i loro sforzi.
Ma il problema, sollevato in sezione, è più generale e riguarda pressoché tutto il settore agricolo. I prezzi di vendita al dettaglio dei beni alimentari sono troppo bassi e la responsabilità è della Gdo che si scanna per poter offrire prezzi inferiori ai consumatori sui beni di prima necessità e di largo consumo. Questo problema avrebbe dovuto essere risolto dalla Pac, ed in parte è stato fatto, ma oggi anche questo strumento, ed in particolare i finanziamenti legati ad esso vengono in larga parte indirizzati verso altre problematiche sostenute dai cittadini/consumatori.
E la Pac licenziata per il nuovo periodo di programmazione è ormai stata definita con una consistente riduzione delle risorse. Nel settore della carne bovina sono stati dati negli anni molti contributi a pioggia e a fondo perduto, il che non ha aiutato a sviluppare lo spirito imprenditoriale, contribuendo così a congelare lo sviluppo del sistema.
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