Investimenti per un totale di 2 milioni e 453.000 euro sono stati destinati alla Casa di Comunità di Sant'Omobono Terme (BG).
La struttura servirà in particolare le aree di Almé, Villa D'Almè, Almenno San Bartolomeo, Paladina e Valbrembo. Oltre 52.000 abitanti e 21 Comuni. È presente un'équipe composta da medici di base, infermieri di comunità, assistenti sociali e associazioni di volontariato.
La Casa è stata inaugurata dalla vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti, insieme all'assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi.
L'appuntamento di oggi segue le recenti inaugurazioni di Borgo Palazzo, Gazzaniga e Calcinate. La Casa si trova nel Presidio socio-sanitario territoriale di Sant'Omobono Terme (ex distretto Asl).
Questi i servizi presenti all'interno della Casa di Comunità: Scelta e revoca, Cup, Infermiere di famiglia e di comunità, 27 medici di medicina generale, 5 pediatri di libera scelta. Operativo anche il Punto unico di accesso, infermieri del territorio, assistenti sociali dell'ASST Papa Giovanni, assistenti sociali dei servizi sociali comunali e associazioni di volontariato.
All'interno della Casa è disponibile un servizio di assistenza domiciliare di livello base, presso la sala equipe è operativa una postazione per teleconsulto che permette il collegamento a distanza con gli specialisti. Ed ancora un ambulatorio neuropsicologico e attività di gruppo per anziani e caregiver.
La Casa della Comunità di Sant'Omobono Terme, per favorire la partecipazione del volontariato, ha identificato all'interno della struttura spazi adibiti alle associazioni, garantendo luoghi di incontro e di lavoro condivisi, utilizzabili dalle associazioni anche al di fuori delle funzioni esercitate nella Casa di Comunità (Croce Rossa Italiana, Centro Antiviolenza Penelope, Gruppo Volontari Assistenza Domiciliare Valle Imagna).
All'interno della struttura sanitaria è possibile utilizzare servizi medici (continuità assistenziale, medici specialisti, medici territoriali), infermieristici (infermieri, assistenti sociali, ostetriche, fisioterapisti), servizi sociali (assistenti sociali dell'Asst Papa Giovanni XXII e assistenti sociali dei servizi sociali dei Comuni), il consultorio familiare, ed è possibile effettuare screening (carcinoma della cervice uterina. Il prelievo viene effettuato dall'ostetrica, presso la sede secondaria del consultorio) e infine nella Casa è operativo il punto vaccini.
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