Al termine di una delicata attività investigativa, delegata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di Torino, la Guardia di Finanza di Casale Monferrato ha rilevato diverse irregolarità all’interno di una struttura socio-assistenziale per minori che, dal 2008 al 2013, aveva ottenuto cospicui contributi da diverse aziende sanitarie del nord Italia.
Gli accertamenti eseguiti, anche con l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, hanno consentito, infatti, di appurare che i responsabili della comunità, pur in assenza degli indispensabili requisiti per la sua gestione, hanno percepito contributi non spettanti per un totale di circa 3 milioni di euro.
In particolare, a fronte delle somme pervenute, i servizi erogati sono risultati di gran lunga inferiori agli standard previsti dalla normativa del settore, sia per le carenze strutturali e sanitarie (sicurezza e manutenzione) sia per quelle organiche e gestionali (ridotto numero personale educativo e inappropriate mansioni). Per tali ragioni, il livello del servizio offerto è stato identificato come “non erogato” e tutti i compensi percepiti dalla Comunità, nel periodo interessato, sono stati considerati come non dovuti ovvero costituenti un danno erariale.
Conseguentemente, le Fiamme Gialle hanno segnalato, all’autorità contabile, gli amministratori per le responsabilità a loro riconducibili.
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