Mais abbattuto, ortaggi distrutti, tetti divelti, cascine allagate e decine di alberi caduti.
E' un primo bilancio dei nubifragi che ieri sera si sono abbattuti a macchia di leopardo tra Milanese e Lodigiano tracciato dai tecnici della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza sulla base delle segnalazioni che pervengono dal territorio.
In particolare il forte vento e la grande quantità di pioggia caduta, in alcuni casi anche con grandine, hanno infierito sui campi coltivati a mais, già messi a dura prova dalle semine partite in forte ritardo a causa dell’eccesso di precipitazioni dei mesi scorsi. Le piante sono state piegate dalle tempeste, ad esempio in una fascia di territorio che attraversa il Basso Lodigiano, tra Brembio da una parte e Castelnuovo Bocca d’Adda dall’altra.
In particolare a Maleo oltre ai danni sulle coltivazioni si registra il capannone di un’azienda agricola completamente scoperchiato e trasportato dal vento a decine di metri di distanza. Problemi anche agli impianti elettrici, dove un fulmine ha centrato una cascina.
Distrutto ciò che rimaneva di una coltivazione di pomodori a San Donato Milanese, dove il nubifragio ha devastato i pochi campi di ortaggi all’aperto sopravvissuti alla grandine di maggio. In un’ampia area al confine tra le province di Milano e Lodi, intorno a Cervignano d’Adda, la pioggia torrenziale ha allagato le stalle e i capannoni delle imprese agricole. Tante le strade di campagna interrotte dalla caduta degli alberi a causa del vento.
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