Salgono a oltre due milioni i cinghiali che circolano senza freni per campagne e città danneggiando i raccolti e mettendo a rischio la sicurezza delle famiglie anche nelle poche occasioni in cui è permesso uscire di casa.
E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alla moltiplicazione degli avvistamenti di cinghiali e animali selvatici che sempre più spesso si spingono nei centri abitati, con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città oltre che nelle aree coltivate.
In Lombardia, in particolare, con strade e città vuote i cinghiali si muovono ancora più indisturbati: avvistamenti continuano in provincia di Lodi, soprattutto nella Bassa a ridosso del fiume Po, e nell'area collinare di San Colombano al Lambro, ma non mancano le incursioni anche tra Cavenago d'Adda e il capoluogo.
In provincia di Como sono stati avvistati sulle principali strade di collegamento interno e con la Svizzera; nel Varesotto si spingono fin nei giardini delle abitazioni, dopo aver devastato prati e campi coltivati.
In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero.
Il 69% degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione.
Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.
La proliferazione senza freni dei cinghiali sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico.
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