Si è concluso ieri, in tribunale a Brescia, il processo in Corte d'Assise per l'omicidio di Mario Bozzoli, titolare della fonderia di Marcheno, scomparso nel nulla nell'ottobre del 2015.
L'imputato, il nipote Giacomo Bozzoli, è stato condannato all'ergastolo per i suoi dissidi con lo zio sulla gestione della fonderia.
Era accusato di omicidio volontario e di distruzione di cadavere: secondo l'accusa il corpo di Mario Bozzoli sarebbe stato incenerito in uno dei forni dell'azienda, con il concorso di alcuni operai.
La Corte ha accolto in pieno le tesi dell'accusa comminando il massimo della pena.
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