Gli ospedali lombardi faticano a restare al passo del contagio.

Lo ha confermato oggi pomeriggio l'assessore regionale Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa di fine giornata.

Assieme all'assessore Pietro Foroni ha illustrato anzitutto la situazione dei presidi sanitari aggiuntivi in corso di allestimento a Bergamo, Crema e Cremona.

Domani mattina sarà aperto e attivato l'ospedale da campo con 60 posti letto a Cremona messo a disposizione dalle Chiese evangeliche statunitensi.

Via libera poi all'ospedale da campo fornito dagli alpini a servizio della città di Bergamo: le strutture verranno montate in un paio di giorni, mentre si stanno reperendo medici e infermieri da destinare al servizio aggiuntivo.

Infine, tra sabato e domenica sarà attivato anche il presidio aggiuntivo di Crema grazie all'arrivo da Cuba di 54 fra medici e infermieri specializzati in malattie infettive.

Si tratta di buone notizie che consentono alla Regione di far fronte al costante incremento di posti letto per i malati da coronavirus. I dati di oggi sono, come sempre, incoraggianti da una parte ma drammatici dall'altra.

I contagi crescono ancora, 2161 in una giornata, ben 634 dalla sola provincia di Milano che inizia a preoccupare gli amministratori regionali.

463 sono i nuovi contagi nel Bresciano, 340 in provincia di Bergamo e 119 nel Cremonese; a scalare le altre province.

Diminuiscono invece le persone ricoverate in ospedale, scese a 182, e quelle inviate in terapia intensiva, 82. Il dato preoccupante è che i posti letto a disposizione in questo settore si stanno esaurendo: in regione ve ne sono per ora 1250 ed i posti già occupati sono saliti a 1006.

Aumentano anche i decessi: complessivamente ne sono stati accertati sinora 2168.

La situazione resta, così, fortemente critica con l'invito di Gallera rivolto a tutti i lombardi di rispettare le norme più basilari per prevenire il diffondersi del contagio.

L'assessore Pietro Foroni ha voluto ringraziare anzitutto i gruppi di Protezione Civile distribuiti in tutta la regione riferendo, poi, dell'apporto del Ministero della Difesa retto dall'altro lodigiano Lorenzo Guerini nel mettere a disposizione medici e infermieri dell'Esercito.