Finanzieri del Comando Provinciale di Cremona, assieme a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, della Polizia Locale e della Questura, hanno effettuato un controllo presso una sala giochi in città, priva delle previste autorizzazioni statali, dove si effettuavano scommesse sportive per conto di allibratori esteri.
Il servizio rientra nell’attività svolta dal Corpo a contrasto del gioco abusivo per aggredire qualsiasi forma di illegalità nel settore, affinché siano tutelate le entrate erariali, nella fattispecie il prelievo erariale unico, nonché la sicurezza del giocatore e dei minori.
Dalla pratica operativa è emerso, infatti, come alcuni allibratori esteri, privi tanto della concessione dei Monopoli quanto della licenza rilasciata dall’Autorità di Pubblica Sicurezza, si avvalgano di compiacenti agenzie attive sul territorio nazionale che si pongono quali intermediari tra lo scommettitore e il bookmaker.
Si tratta di agenzie che raccolgono le giocate degli scommettitori, trasmettendole per via telematica all’organizzatore, e movimentano contestualmente, su appositi conti esteri, gli importi corrispondenti alle giocate incassate e alle eventuali vincite da corrispondere ai giocatori, il tutto a danno degli interessi erariali del Paese.
All’interno del centro scommesse ispezionato, al momento dell’accesso sono stati trovati una decina di scommettitori, quasi tutti stranieri maggiorenni. I finanzieri hanno deferito il gestore della sala scommesse, un macedone di 27 anni, alla locale Procura della Repubblica per esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa.
Nella stessa circostanza, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha contestato l’omessa regolarizzazione da parte del soggetto che effettua raccolta di scommesse, la Polizia locale ha elevato una sanzione amministrativa per la violazione del regolamento comunale sulle pubbliche affissioni e deferito il titolare alla locale Autorità giudiziaria per aver presentato in comune una falsa segnalazione certificata di inizio attività, la Questura ha proceduto, infine, a verificare che gli avventori, tutti extra comunitari, avessero i requisiti necessari alla regolare permanenza sul territorio dello Stato.
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