I Finanzieri di Torino, in collaborazione con quelli di Asti e coordinati dalla Procura di Asti, hanno sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, beni e disponibilità finanziarie-patrimoniali riconducibili a Marco Marenco, noto imprenditore astigiano, coinvolto in un crack societario da oltre 3 miliardi e mezzo di euro, con quasi 900 milioni di distrazioni di fondi, secondo in Italia solo a quello della “Parmalat”.
L’attività di cautela dei beni si inserisce nell’ambito di un iter giudiziario scaturito da complesse e articolate indagini in materia di frode fiscale e bancarotta fraudolenta condotte dalle Fiamme Gialle nei confronti della cosiddetta “galassia Marenco” (di cui faceva parte anche la storica “Borsalino” di Alessandria) composta da 175 società operanti prevalentemente nel settore dell’energia (dal gas naturale al fotovoltaico), e nella gestione di partecipazioni, amministrate, direttamente o indirettamente, da Marco Marenco. Il conglomerato aziendale è stato convogliato, nel tempo, verso un irreversibile dissesto economico-finanziario che ha determinato il fallimento di molte di esse, attraverso la depauperazione del patrimonio aziendale a favore di soggetti giuridici nazionali ed esteri, rivelatisi schermi societari dello stesso imprenditore astigiano o di alcuni suoi sodali, al fine di renderne difficoltosi l’individuazione e il recupero.
Le indagini contano, attualmente, 29 indagati per gravi reati tributari, societari e fallimentari, oltre l’arresto di Marenco nel luglio del 2015, a seguito di estradizione concessa dalla Svizzera, paese dove quest’ultimo aveva provato a rifugiarsi.
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