Olio d’oliva, Lombardia in controtendenza rispetto al resto d’Italia con una produzione che sfiora il milione di chili con un aumento del 65% rispetto allo scorso anno.
Tutto questo mentre nelle campagne si stanno per concludere le operazioni di raccolta e molitura.
L’annata positiva in Lombardia contrasta con il calo del 38% stimato a livello nazionale dove la produzione è scesa a 265 milioni di chili nel 2018, un valore vicino ai minimi storici. A pesare è stato il maltempo, che ha colpito anche la Lombardia ma con danni più contenuti sugli ulivi.
Quest’anno la resa in olio si attesta intorno al 14 per cento per ogni chilo di olive molite, mentre la qualità dell’olio si conferma molto buona.
In Lombardia la filiera produttiva coinvolge quasi duemila ettari a uliveti, 1.900 aziende e 6 mila addetti tra stagionali, fissi, titolari e collaboratori, con una trentina di frantoi distribuiti tra le province di Brescia, Bergamo, Como, Lecco, Varese, Sondrio e Mantova.
Il rischio per i consumatori italiani è che nelle bottiglie di olio, magari vendute sotto marchi italiani ceduti all’estero o con l’etichetta della grande distribuzione, si trovi prodotto straniero (tunisino, spagnolo o greco), peraltro favorito da etichette dove l’indicazione della provenienza è spesso illeggibile.
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