Nove carabinieri, che erano stati impiegati per svolgere mansioni delicate e che erano in lite col Comune di Campione d’Italia per farsi riconoscere emolumenti per circa 280mila euro, hanno ottenuto un decreto ingiuntivo ed il Comune ha dovuto versare quanto dovuto, se non voleva vedersi pignorare i beni.

Tra i militari anche un carabiniere di Codogno, ora in pensione e medaglia d’oro al valor civile per azioni eroiche compiute durante una rapina negli anni Novanta.

I militari tra il 2010 e il 2014 avevano prestato servizio a Campione d’Italia, cittadini italiana in territorio svizzero, in provincia di Como. Proprio per la sua particolarità territoriale, militari avevano diritto anche a un emolumento, a carico del Comune, che non è stato corrisposto. Ora è arrivato il decreto ingiuntivo.

Denaro che spettava loro per la delicatezza di certi compiti cui erano chiamati a far fronte: «Si tratta di un territorio di confine, lavorare lì viene considerato come fosse una missione all’estero – ha commentato il loro legale, Rosario Tripodi di Pavia –. Inizialmente hanno chiesto il denaro spontaneamente, ma il Comune non lo ha corrisposto. Così nel 2015 abbiamo scritto formalmente la richiesta di pagamento».

Ma ancora, il Comune non ha versato i soldi dovuti. Ora i carabinieri hanno proceduto in modo diverso, attraverso un decreto ingiuntivo. La vicenda dovrebbe essere, quindi, risolta: sembra infatti che il Comune abbia già richiesto le coordinate necessarie per i pagamenti.