"O mia bela Madunina che te dominet Milan" «conforta coloro che più soffrono nei nostri ospedali e nelle nostre case»; «sostieni la fatica dei tuoi figli impegnati nella cura dei malati»; «infondi sapienza nelle decisioni», «aiutaci a rifiutare le immagini di un Dio lontano, indifferente, vendicativo»; «non permettere che noi ci dimentichiamo di coloro che soffrono vicino e lontano per l’assurdità della guerra, l’ingiustizia della miseria».
Oggi, mercoledì 11 marzo, alle 15.30, l’Arcivescovo è salito sulle terrazze del Duomo di Milano per rivolgere un’invocazione alla Madunina, la cui statua – simbolo religioso e civile della città e della diocesi – sormonta la guglia maggiore della Cattedrale.
In questi giorni, in cui tutte le celebrazioni sono sospese, per evitare il diffondersi del contagio da Coronavirus l’Arcivescovo ha raccomandato ai fedeli di coltivare la preghiera personale recuperando il contatto con Dio, nonostante il digiuno eucaristico.
Con questo momento d’intercessione l’Arcivescovo ha indicato una modalità con cui tenere viva la vita spirituale.
L’Arcivescovo invita in particolare i sacerdoti rettori dei santuari mariani della Diocesi e tutti i fedeli a compiere singolarmente una preghiera simile
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