Le consegnavano gioielli, denaro e aprivano persino dei finanziamenti per pagare i suoi riti; identificata e denunciata una sedicente santona che truffava anziani e persone vulnerabili.
Con la scusa di risolvere i loro problemi li coinvolgeva in riti e preghiere dove in un foglio bianco, scaldato, apparivano dei messaggi. Per questo il personale della Polizia di Stato ha identificato e denunciato una donna per truffa aggravata.
In particolare il personale del Commissariato di Treviglio, dopo alcune segnalazioni in cui venivano indicati come vittime delle persone anziane a cui con artifizi e raggiri vari venivano sottratti gli oggetti preziosi e il denaro, è riuscito a identificare R.R. 50enne di etnia nomade, attribuendole con certezza una serie di artifizi e raggiri, in un disegno criminoso durato alcuni mesi, in cui in numerose occasioni, riusciva a carpire la buonafede di una vittima, appropriandosi di tutti i gioielli e di tutto il denaro, fino a costringerla a chiedere anche un finanziamento a rate presso una agenzia finanziaria.
Dopo gli incontri casuali in strada, con la scusa di aiutare e di riuscire a togliere la “tristezza dagli occhi” convinceva le sue vittime a consegnare piccole “offerte” di 10-20 euro per volta, anche per accendere delle candele ed effettuare delle preghiere.
Man mano poi, negli incontri successivi, carpendo a poco a poco con astuti artifizi la fiducia, chiedeva in prestito gli oggetti d’oro indossati, quali orecchini, anelli e collane, da far benedire, per poi passare al cellulare e infine a somme più consistenti di 200-300 euro.
Riuscendo alla fine ad introdurre la persona in speciali “riti di purificazione” del costo di alcune migliaia di euro, in cui venivano consegnati, crocefissi, amuleti benedetti, fatti apparire messaggi su fogli bianchi scaldati con l’accendino, o fatti fare dei nodi a dei fili di cotone che poi stranamente si scioglievano e che avrebbero fatto sparire con essi anche i problemi della vittima.
Al termine la truffatrice non si faceva più reperire e con lei scomparivano tutti i gioielli e i soldi “prestati” per la purificazione, per un valore di almeno 15mila euro. Le indiagini degli uomini del Commissariato hanno portato all'identificazione della donna denunciata all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata, mentre i soldi e i gioielli sono stati sequestrati.
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