Fino a otto nuove richieste alla settimana.
Dopo le vacanze di Natale i coordinatori del Progetto Im-Patto Digitale stanno lavorando senza sosta per evitare che l’aumento dei contagi tra bambini e ragazzi si traduca in una differenziazione tra chi può seguire le lezioni online e chi invece viene escluso, perché non possiede gli strumenti per prendervi parte.
Il progetto Im-Patto Digitale, avviato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi su impulso di Fondazione Cariplo (che ha attivato altre iniziative simili in Lombardia), è nato proprio per contrastare il divario digitale e aiutare gli studenti a superare le difficoltà che in questi ultimi due anni sono state amplificate dall’emergenza Covid. Il progetto prevede di mettere a disposizione degli studenti lodigiani circa mille tra pc e tablet nell’arco di tre anni, ma anche la connessione Internet per chi ne ha bisogno e momenti di formazione personalizzati per aumentare le competenze digitali dei bimbi e degli adulti.
I pc di Im-Patto Digitale, poi, rimangono a disposizione della famiglia anche durante le vacanze e quando la didattica a distanza finisce, consentendo ai ragazzi di “rimanere connessi”.
“Da dopo Natale la situazione si è intensificata– conferma Carla Mazzoleni, project leader di IM-Patto Digitale - . Riceviamo in media tra le 5 e le 8 richieste di aiuto a settimana da famiglie che hanno bisogno di un computer per consentire ai figli di poter seguire le lezioni da remoto”.
Un incremento percentuale importante visto che prima i casi erano in media due alla settimana, che dimostra come il progetto, nato per cancellare il divario digitale e limitare l’esclusione dei giovani (acuitasi durante la pandemia), si stia muovendo davvero nella giusta direzione.
Le richieste arrivano da operatori del territorio, dalle scuole, dai comuni e da una serie di altri enti, ma anche direttamente dai nuclei familiari che si trovano in difficoltà, magari perché hanno più di un figlio in didattica a distanza e non abbastanza strumenti tecnologici da utilizzare.
Poi ci sono i casi speciali, come quello della scuola elementare Collodi di Sant’Angelo Lodigiano, dove la richiesta di aiuto è arrivata da un’insegnante che si è resa conto come – andando in Dad – cinque dei suoi alunni non avrebbero potuto partecipare alle lezioni.
La docente ha contattato l’equipe di Im-Patto Digitale, che ha attivato la procedura e gli incontri. Così presto i ragazzini riceveranno i computer di cui hanno bisogno. Un intervento che ha evitato un’emergenza e sfruttato le risorse a disposizione per permettere alle nuove generazioni di non essere ulteriormente penalizzate dagli effetti negativi del Covid 19.
“Facciamo un appello a tutti quelli che conoscono situazioni di difficoltà per rilanciare l’opportunità offerta da Im-Patto Digitale per contrastare le difficoltà affrontate dai giovani – sottolinea il presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi, Mauro Parazzi - . Credo che sia molto importante evidenziare come in questo progetto la comunità abbia davvero un ruolo chiave. Solo attraverso le segnalazioni che arrivano dal territorio possiamo davvero rispondere insieme alle esigenze e offrire alle nuove generazioni il supporto di cui hanno bisogno in un momento così delicato”.
Come dire che Im-Patto Digitale cresce se ha un… impatto sociale. Quasi uno slogan da tenere a mente per sostenere un’iniziativa che è interamente gratuita per le famiglie ed è selezionata e sostenuta con un contributo complessivo di 1 milione di euro, rispettivamente 500.000 euro messi a disposizione da Fondazione Cariplo e 500.000 euro dall’Impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Chiunque fosse interessato ad avere informazioni sul progetto e sulle modalità di accesso può consultare il sito Internet: percorsiconibambini.it/impattodigitale, scrivere una email all’indirizzo impattodigitalelodi@gmail.com o visitare la pagina Facebook @progettoImPattoDigitale
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