Il Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio ha notificato la misura cautelare del divieto di avvicinamento a un trentottenne italiano che da quasi un anno perseguitava con minacce e molestie la ex moglie.
L’uomo, che evidentemente non si rassegnava alla separazione voluta dalla donna, inviava alla vittima innumerevoli messaggi telefonici e whatsapp con i quali, oltre ad offenderla, preannunciava in modo più o meno allusivo sue azioni violente contro di lei, dicendosi anche pronto ad andare in galera.
Non pago della persecuzione “virtuale”, in più occasioni si era appostato nei pressi dell’abitazione e del luogo di lavoro della ex per seguirne le mosse e controllarne le frequentazioni; altre volte si era spinto fino alla porta di casa della donna dove aveva preteso di entrare, urlando e prendendo a calci e pugni l’uscio, per sorprendere e malmenare presunti “amanti”.
Il crescendo delle minacce e delle molestie aveva infine convinto la vittima a presentare denuncia al Commissariato di via Ugo Foscolo.
I poliziotti, dopo aver svolto le indagini del caso sotto le direttive della Procura della Repubblica, hanno potuto notificare al trentottenne, indagato per il reato di atti persecutori, la misura cautelare con la quale il GIP gli vieta di avvicinarsi alla moglie separata.
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