I poliziotti della Squadra Mobile e della Sezione investigativa del Servizio centrale operativo di Brescia coordinati dalla Direzione centrale anticrimine, in collaborazione con la polizia albanese, hanno eseguito 20 misure cautelari nei confronti di un gruppo di persone accusato di associazione transnazionale finalizzata al traffico di cocaina.
Le indagini sono iniziate nella seconda metà del 2020, dalla scoperta di un’intensa attività di spaccio all’interno di alcuni locali di intrattenimento del lago di Garda e dall’individuazione del presunto fornitore della cocaina venduta ai clienti durante le serate.
Partendo da quel fatto gli investigatori hanno ricostruito l’organigramma di un gruppo italo-albanese che avrebbe importato dal sud America grosse quantità di droga che sarebbero arrivate in Italia a bordo di autoarticolati.
Un riscontro importante durante le indagini è avvenuto nel 2021 con l’arresto di uno degli indagati per la detenzione di 350 chili di cocaina.
Al vertice dell’associazione, vi sarebbero due fratelli appartenenti ad una delle più pericolose cosche albanesi, il clan dei Cela di Elbasan (Albania), che avrebbero diretto le operazioni di importazione e spaccio della sostanza stupefacente e della raccolta dei guadagni, che sarebbero poi stati mandati in Albania sfruttando la collaborazione degli autisti dei bus che effettuavano la tratta Brescia-Elbasan.
I due, per stringere accordi con i fornitori di droga, si sarebbero recati in Colombia, Ecuador e a Dubai, negli Emirati arabi uniti.
Alle indagini hanno partecipato anche gli agenti del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, dell’Ufficio dell’Esperto per la sicurezza a Tirana e della Direzione centrale dei servizi antidroga e, nelle fasi finali dell’operazione anche dell’Interpol, dell’Esperto per la sicurezza a Madrid e della polizia spagnola.
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