La sezione antidroga della Squadra Mobile della Questura di Lodi ha intensificato l’azione di controllo del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti soprattutto marijuana, particolarmente diffusa tra i giovani del capoluogo.
Durante un servizio di prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti personale della Squadra Mobile nel transitare in via Benedetto Croce a Lodi percepiva chiaramente un forte odore di marijuana nell’aria.
L’attenzione si concentrava su un box della via dove veniva rilevata la presenza di quattro persone di origine rumena (padre, madre figlio ed amico convivente), tutti disoccupati e con precendeti per reati contro il patrimonio, che stavano armeggiando all’interno del citato box.
L’immediato controllo permetteva di verificare che i quattro stavano mondando numerosi rami di marijuana messi ad essiccare su tre stendibiancheria.
Buona parte della sostanza era già stata ripulita e conservata in alcune cassette poste sul pavimento del box.
In totale la marijuana rinvenuta all’interno del box pesava più di 5 kg.
La perquisizione è stata estesa all’abitazione del nucleo familiare all’interno della quale si rinvenivano ulteriori due vasi in vetro con chiusura ermetica contenenti marijuana per un peso rispettivamente di 82 grammi e 113 grammi.
Si rinveniva anche un foglio manoscritto riportante la procedura, con suddivisone delle percentuali di impiego, per confezionare la marijuana in panetti utilizzando dell’olio.
Nel proseguo degli accertamenti, la perquiszione veniva estesa ad un capannone abbandonato sito lungo l'ex statale 235 nel comune di Crespiatica dove veniva rinvenuta altra marijuana per un peso di kg.1,5 ed un essicatoio creato in modo artigianale utilizzando due bidoni ed una rete metallica.
La sostanza sequestrata, pari a kg.7,1, se immessa nel mercato avrebbe potuto fruttare una somma variabile tra i 50.000 ed i 70.000 euro.
Per quanto sopra P.V. di anni 35, P.M. di anni 40, P.A. di anni 21 e C.C. di anni 43 venivano tratti in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Dopo aver trascorso una notte in carcere, a seguito di giudizio per direttissima, il Giudice del Tribunale di Lodi convalidava l’arresto e stabiliva la misura cautelare degli arresti domiciliari.
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