Anche i droni contro la piralide. Per combattere uno dei più pericolosi parassiti del mais adesso decollano i droni con un carico di “incursori” speciali: larve nemiche della piralide, ma innocue per l’uomo e per il granoturco, che vengono lanciate sui terreni infestati.
La sperimentazione è iniziata già l'anno e quest’anno il sistema, gestito dal Consorzio Agrario Terrepadane, può essere applicato su larga scala ovunque: richieste stanno già arrivando dalle province di Milano, Lodi e Pavia.
Il consorzio conta su due droni da trasporto in grado di coprire 20mila metri quadrati ogni ora, sganciando una larva nemica del parassita ogni 8 metri quadrati, seguendo mappe satellitari e volando a un’altezza di circa 10 metri.
I droni sono guidati da piloti specializzati e possono essere usati solo dopo il via libera dall’Enav, l’ente nazionale per il traffico aereo.
Il mais resta una delle colture più importanti della nostra regione; si estende su quasi 340mila ettari ed è alla base dell’alimentazione del sistema zootecnico con quasi un milione e mezzo di bovini da carne e da latte e oltre 3 milioni e 700mila suini.
Ma la piralide non colpisce solo il mais, attacca anche altre 250 specie di piante fra cui: sorgo, peperone, fagiolini, canapa e a volte i frutteti di mele e pere
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