"La città di Lodi raggiunge un buon risultato di classifica (più o meno ad un quarto della classifica dei 104 capoluoghi di provincia) grazie soprattutto ad una buona raccolta differenziata e avvio a riciclo dei rifiuti, ad una buona gestione del ciclo dell’acqua (scarse perdite nella distribuzione e ammodernamento del depuratore), una buona dotazione di percorsi e piste ciclabili e di verde urbano a disposizione degli abitanti.
Tutti buoni risultati frutto necessariamente di politiche di lungo termine impostate alla fine del secolo scorso e realizzate in gran parte una decina d’anni fa. Poi ci siamo fermati. In alcuni casi, come la cattiva manutenzione delle piste ciclabili o il controllo delle limitazioni del traffico automobilistico (indicatori non misurabili in “Ecosistema urbano”) si sono fatti solo passi indietro. Vale, la cattiva manutenzione, le cattive potature, anche sul verde urbano.
Lodi rimane al palo per inquinamento dell’aria, per l’insufficienza del traporto pubblico, l’inesistenza, nonostante l’Università, di servizi di sharing mobility. Speriamo che non si fermi la costruzione e il ripristino della ciclabilità (ultimi mesi, quindi potrà entrare negli indicatori per il 2021).
Destinato a peggiorare tutti i parametri la trasformazione urbanistica (in ipermercato) dell’area ex Consorzio: aumenterà il traffico e le emissioni pro-capite di CO2. Lodi così diventerà ancora più costosa, visto che già oggi appare ai vertici delle città più care, senza avere a disposizione i servizi di Milano".
Circolo Legambiente LodiVerde
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