La rete cardiologica lombarda, con l'individuazione di centri di riferimento hub definiti da Regione Lombardia lo scorso 8 marzo, in piena pandemia, ha garantito risultati importanti, consentendo la cura tempestiva delle patologie tempo-dipendenti come le sindromi coronariche, non solo per i pazienti Covid.
Il modello predisposto ha dimostrato dunque di funzionare con grande efficacia.
E' questa la sintesi dell'esperienza raccontata all'assessore al Welfare Giulio Gallera dai rappresentanti delle Unita' Operative di Cardiologia della Lombardia durante l'incontro organizzato dal Capo Dipartimento dell'Ospedale San Paolo di Milano, Stefano Carugo.
"Dal 21 febbraio al 7 maggio scorso - spiega il professore Carugo - negli ospedali Hub della Lombardia individuati per le patologie cardiologiche, sono stati ricoverati 953 pazienti con sindrome coronarica, l'83% dei quali non aveva contratto il Covid. Il 50% dei ricoverati e' stato trasportato attraverso la rete dell'emergenza urgenza".
"Questi elementi - commenta l'assessore Gallera - testimoniano che, nonostante la pressione estrema alla quale i nostri ospedali erano sottoposti, l'organizzazione del sistema
sanitario ha retto sia per la presa in carico delle patologie acute non determinate dal Covid che nell'ambito del pronto intervento".
Nel corso di questo delicato periodo i cardiologi hanno potuto inoltre condurre 6 importanti progetti di ricerca incentrati sull'impatto del Covid-19 su pazienti con lo scompenso cardiaco, sulle caratteristiche prognostiche e sugli impatti del coronavirus per le persone cardiopatiche.
"Raccolgo con grande soddisfazione - conclude Gallera - questi risultati che ci forniscono indicazioni importanti per garantire una costante innovazione all'eccellenza del nostro sistema sanitario".
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