Ennesimo sopralluogo congiunto fra i carabinieri di Sant’Angelo Lodigiano, i carabinieri Forestali di Lodi, il responsabile dei controlli ARPA dei dipartimenti di Lodi e Pavia, coadiuvato da tre tecnici, i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Lodi, all’interno dell’area della Cascina Belfuggito.
Alle fasi iniziali dell’attività hanno preso parte anche personale dei vigili del fuoco di Lodi e Sant’Angelo Lodigiano.
Le verifiche hanno permesso di denunciare in stato di libertà due soggetti: C.M., rumena 47enne, domiciliata alla Cascina Belfuggito, la quale è risultata essere la titolare di un’impresa di fatto, con sede legale presso il proprio domicilio, in quanto resasi responsabile di sfruttamento lavoratori in nero, inosservanza norme a tutela della sicurezza dei lavoratori, impiego lavoratore senza preventiva comunicazione e gestione illecita di rifiuti.
In particolare i carabinieri hanno accertato che la donna aveva dato avvio in un capannone occupato arbitrariamente, ad un’attività abusiva di lavorazione non occasionale di pallet in legno, considerati per la loro provenienza rifiuti, recuperati in assenza di qualsivoglia autorizzazione.
L’ispezione svolta dai carabinieri del N.I.L consentiva anche di identificare tre lavoratori in nero, dai 19 ai 22 anni, tutti domiciliati presso la Belfuggito, nei cui confronti il datore di lavoro non aveva dato corso a nessuno degli obblighi imposti dalla normativa di settore.
La donna è stata sanzionata per le violazioni inerenti alle normative sul lavoro con una sanzione pecuniaria complessiva di 6500 euro con la conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale.
La donna è stata però deferita anche per l’illecita gestione di rifiuti, poiché il legno trattato, di provenienza ignota è da considerarsi proprio rifiuto, motivo per il quale la strumentazione, gli utensili rinvenuti, circa 2.200 metricubi di bancali in legno e l’intero capannone dove erano stoccati sono stati posti sotto sequestro penale.
M.P., 50enne rumeno, aveva adibito, in concorso con ignoti, una discarica abusiva.
In particolare il prosieguo del sopralluogo in corso in cascina ha consentito di individuare un’altra estesa area, nella quale l’uomo aveva abbandonato considerevoli quantità di rifiuti solidi urbani, ingombranti, derivati da demolizioni edili, veicoli fuori uso, abbigliamento ed elettrodomestici.
Al termine dei controlli, sono state individuate complessivamente nove distinte aree, compreso l’illecito capannone dedito al trattamento dei pallet, per circa complessivi diecimila mq, adibite a discarica di rifiuti eterogenei e pericolosi in ingenti quantità, senza il rispetto delle previste autorizzazioni, tutte sottoposte a sequestro.
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