Aveva intrecciato una relazione sentimentale con una donna romena residente a Gallarate, del tutto ignara dei suoi trascorsi e delle sue reali intenzioni, con l'unico intento di ottenere la permanenza nell’Unione Europea.
Di comune accordo avevano già avviato le pratiche matrimoniali ed erano giunti alle soglie delle pubblicazioni quando gli agenti del Commissariato di Gallarate, venuti a conoscenza delle imminenti nozze, hanno creduto opportuno verificare la situazione.
E’ così emerso che B.H., cittadino marocchino di trentuno anni, senza alcun legame familiare o legale con la città di Gallarate, era destinatario dell’espulsione dall’Italia, emessa dal Magistrato di Sorveglianza di Genova nell’aprile di quest’anno, ma alla quale si era fino ad oggi attentamente sottratto facendo perdere le proprie tracce dal domicilio ligure.
Privo di occupazioni ufficiali, vanta al suo attivo una lunga serie di precedenti penali, consumati fin dalla minore età, per furto, rapina, lesioni personali, rissa, false dichiarazioni, resistenza a pubblico ufficiale, evasione ed inosservanze varie sia ad ordini dell’Autorità che alle misure sostitutive delle detenzioni, ma soprattutto per spaccio di droga, essendo considerato dai giudici elemento di una certa importanza nell’ambito di una organizzazione dedita al traffico di droga a Genova smantellata nel 2013.
Così, la celebrazione del matrimonio non avverrà poiché, dopo essere stato prelevato dagli uffici comunali dove nel frattempo era andato a perorare le proprie ragioni, è stato condotto da personale del Commissariato a Malpensa ed imbarcato su un volo per la madrepatria.
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