False associazioni sportive eludono al fisco oltre un milione di euro.
I militari della Guardia di Finanza di Brescia hanno concluso due verifiche fiscali nei confronti di altrettante associazioni sportive dilettantistiche con sede nel capoluogo che, per usufruire dei benefici di natura fiscale, si erano costituite in forma di ente non commerciale.
L’analisi contabile svolta dai finanzieri ha permesso di appurare, invece, che le due associazioni costituivano, in realtà, un’unica entità. Infatti: la sede e la tipologia di attività erano perfettamente coincidenti, le cariche direttive e gestionali erano rivestite dalle medesime persone, una delle società erogava compensi/rimborsi a soggetti tesserati nell’altra, nonché sono stati constatati scambi finanziari, non motivati e non documentati, tra le stesse società.
L’artificiosa creazione delle due distinte associazioni è risultata strumentale all’aggiramento della normativa fiscale prevista per le associazioni sportive dilettantistiche, con la specifica finalità di evasione delle imposte. La disciplina di settore impone la sussistenza di determinati requisiti per poter beneficiare delle agevolazioni, prevedendo necessariamente, tra l’altro, che per ottenere la qualifica di ente non commerciale non si debba superare la soglia annuale di 250.000 euro di ricavi commerciali.
L’attività svolta ha permesso quindi di constatare come le due associazioni, con quote di ricavi annui non superiori a questa soglia, in realtà, fossero un’unica entità che palesava un importo totale in sensibile eccedenza al limite prestabilito.
I militari hanno proceduto pertanto al disconoscimento, per entrambe le associazioni, della qualifica di “ente non commerciale”, recuperando a tassazione un importo complessivo di circa 1.000.000 di euro per le annualità dal 2011 al 2016.
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