Erano stipati in depositi delle province di Torino, Milano, Treviso e Padova gli oltre 300 mila articoli di abbigliamento posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura di Torino.
Posti in vendita in centri commerciali del torinese, luogo dal quale è partita l'indagine delle Fiamme Gialle, calzature, sciarpe e cappelli erano presentati come 'Made in Italy'; in realtà, secondo gli inquirenti, questi prodotti sarebbero stati realizzati in Ucraina, Turchia, Cina e Romania.
Non solo; in vendita erano stati posti anche guanti indicati come 'vera pelle': anche in questo caso, non sarebbe stato così.
La merce posta sotto sequestro avrebbe fruttato non meno di 7 milioni di euro.
Otto imprenditori dovranno chiarire la vicenda ai magistrati torinesi.
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