Giuseppe Burrafato, 55enne ragusano, ma residente a Morengo, nella bergamasca, è caduto nella trappola pensata ad hoc dai carabinieri di Chiari.
Il suo schema era ormai ben collaudato. Le caparre, solitamente di circa 1500 euro equivalenti ai primi tre mesi d’affitto come stabilito sul fasullo contratto di locazione, erano il suo guadagno. Il 55enne infatti truffava persone in cerca di un appartamento in affitto, per lo più stranieri che necessitavano di una dimora in tempi brevi, offrendogli appartamenti che i proprietari avevano messo esclusivamente in vendita.
Più di 17 le truffe compiute solo nel corso dell’ultimo anno: la zona del milanese, di Monza e Brianza era stata inizialmente la sua «preferita», ma poi aveva anche agito nel bergamasco.
Chiari però ha segnato la fine dei giochi così che a casa ora ci deve rimanere lui, con l’obbligo di firma.
A far scattare l’intervento delle Forze dell’ordine e l’«agguato» è stata un operatrice sanitaria 29enne, di origini senegalesi, residente a Chiari. Insospettita dalla mancanza di uno studio e dalle risposte evasive in merito a ulteriori richieste di garanzia, ha inserire il nome del sedicente agente immobiliare in Internet. E proprio sul web ha scoperto «la fama» del 55enne.
Da qui la scelta di recarsi dai carabinieri ed escogitare il piano per fermare l’uomo. I carabinieri lo hanno arrestato in flagranza e l’hanno condotto in cella. Poi il processo per direttissima e la convalida dell’arresto dal Tribunale di Brescia.
In attesa del processo, l’uomo ha l’obbligo di firma in caserma a Bergamo, dove risiede.
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