Da oggi, venerdì 1° marzo, Filippo Mangione è il nuovo direttore della Struttura Complessa di Nefrologia dell’ASST di Lodi. Subentra nell’incarico a Marco Farina, che ha lasciato l’Azienda per pensionamento a fine gennaio.
Pavese, classe 1978, Mangione si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Pavia; nello stesso ateneo ha conseguito la specializzazione in nefrologia e, successivamente, il dottorato di ricerca in medicina interna e terapia medica.
In seguito, ha ottenuto il master universitario di 2° livello “La teoria e la pratica dell'accesso vascolare per emodialisi” presso la scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Dal 2010 ha prestato servizio come dirigente medico di nefrologia presso la fondazione IRCCS Policlinico “San Matteo” di Pavia, incarico che ha ricoperto fino a maggio 2023 quando è entrato a far parte dell’équipe di nefrologia dell’ASST di Lodi.
Mangione possiede competenze in diversi ambiti della nefrologia, essendosi da sempre occupato di clinica nefrologica, istopatologia renale, ecografia renale e vascolare, e avendo sviluppato una elettiva esperienza nel campo della terapia sostitutiva della funzione renale (dialisi e trapianto di rene). È stato inoltre tutor nell’ambito della scuola di specializzazione in nefrologia dell’università di Pavia, contribuendo a formare negli anni numerosi nuovi specialisti; attualmente è membro del consiglio direttivo della sezione lombarda della Società Italiana di Nefrologia.
La struttura complessa di nefrologia dell’ASST di Lodi segue oltre 2.000 pazienti nefropatici all’anno: 180 di questi sono sottoposti regolarmente al trattamento di dialisi extracorporea nei tre centri aziendali (a Lodi, a Casalpusterlengo e a Sant’Angelo Lodigiano), mentre una decina di pazienti ha accesso alla dialisi peritoneale domiciliare.
«Le malattie renali colpiscono una percentuale considerevole della popolazione; il nostro obiettivo è quello di rallentare e fermare la naturale tendenza al peggioramento di queste patologie, ritardando – ed evitando quando possibile – la necessità di dialisi, e favorendo un tempestivo percorso verso il trapianto. In ogni fase del processo di cura vogliamo garantire la miglior qualità di vita ai nostri pazienti. Come responsabile della Struttura, il mio obiettivo, oltre al potenziamento e al rafforzamento dell’équipe medica, è quello di incrementare ulteriormente l’offerta di terapie domiciliari e facilitare l’accesso al trapianto di rene», spiega il neo direttore.
«Potenziare l’organico della Nefrologia, a garanzia e tutela del servizio per i pazienti che si rivolgono alle sedi dell’ASST Lodi, è una delle priorità della nuova direzione strategica. Purtroppo, il problema della carenza di specialisti in questa disciplina non riguarda soltanto il Lodigiano, ma è generalizzato a livello regionale e nazionale. Siamo comunque fortemente impegnati nelle procedure di reclutamento di nuovo personale medico; nel frattempo, l’attività è supportata da valenti specialisti nefrologi che provengono da altre ASST lombarde e operano a Lodi attraverso convenzioni interaziendali», conclude Guido Grignaffini, direttore generale dell’ASST Lodi.
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