“Il clima generale di tensione, anche di politica estera legato alla minaccia di attentati, unito agli effetti del recente sisma che ha sconvolto il nostro Paese e alla crisi economica messa in luce dai dati Istat del primo trimestre 2016, non favoriscono la ripresa dei consumi e l’acquisto di piante e fiori": è il quadro tracciato da Francesco Mati, presidente della Federazione nazionale florovivaismo di Confagricoltura.
"Si avvertono, tuttavia, - osserva Mati - piccoli segnali di ripresa, magari poi azzerati dal mese successivo, ma che fanno ben sperare sia sul versante dell’internazionalizzazione che su quello di un rilancio del settore sul mercato nazionale”.
Sull’export, da anni valvola di sfogo per il made in Italy, ci sono grandi attese: “La Turchia è ad esempio un mercato promettente per il florovivaismo italiano – ricorda il presidente della federazione florovivaismo - ed è in programma a breve una settimana dedicata all’Italia organizzata dall’Ice”.
Sul versante interno, "occorre invece far ripartire la macchina dei lavori pubblici - sottolinea Mati -; è fondamentale, ma è necessario che questa comprenda anche un serio piano di riqualificazione del verde pubblico".
Sulle agevolazioni per il verde privato è in corso l’iter per un nuovo disegno di legge che preveda sgravi fiscali per la ristrutturazione degli edifici e il riammodernamento del giardino.
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