Sarebbe stato il flusso anomalo di capitali tra il nostro Paese e la Bulgaria da parte di sei persone, due delle quali residenti in Bergamasca ed una nel napoletano, a far scattare i controlli della Guardia di Finanza di Bergamo nei confronti di operatori del settore del marmo.
Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle, con l'apporto della Procura, i due imprenditori ed un commercialista campano con studio anche a Milano avrebbero ideato un giro di false fatturazioni che avrebbe consentito loro di incamerare ingenti risorse ai danni dello Stato.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale orobico ha emesso così ordinanze di custodia cautelare nei confronti degli indagati, autorizzando il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per quasi nove milioni e mezzo di euro.
Le perquisizioni operate dai Finanzieri hanno già portato al sequestro di numerosi conti bancari, circa 33.000 euro in contante, immobili di valore, autovetture, lingotti d’oro e altri beni di lusso.
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