La Guardia di Finanza di Costa Volpino in bergamasca ha ultimato un’indagine nei confronti di due società locali, dedite all'emissione e all'utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti.
La prima società, operante nel settore dell’edilizia e della fabbricazione e montaggio di parti assemblate metalliche, dal 2009 al 2013, ha iscritto nella propria contabilità costi inesistenti tramite l’annotazione di numerose fatture emesse dall’altra società e da due imprese con sede nella provincia di Brescia.
Sia le due ditte bresciane che quella bergamasca sono risultate essere delle imprese “cartiere”, aventi quale unico scopo quello di emettere fatture false.
Delle suddette “cartiere”, quella avente sede in provincia di Bergamo aveva, come apparente oggetto di attività, “lavori di meccanica generale” ed operava in un piccolo ufficio con una sola dipendente, deputata unicamente alla compilazione delle fatture su disposizione dell’amministratore. Nel giro di due anni, ha emesso fatture false per oltre 2.200.000 euro.
La società “cliente”, che ha operato sia in Lombardia che in altre regioni del Nord Italia, oltre a ridursi gli utili mediante l’esposizione di costi in realtà mai sostenuti, otteneva ulteriori benefici dalle indebite compensazioni di contributi previdenziali e assistenziali dovute ai propri dipendenti, perpetrate negli anni 2013, 2014 e 2015, determinando così un doppio danno per l'erario.
I suoi amministratori (quello di diritto, residente in provincia di Brescia e i due "di fatto", residenti uno in provincia di Bergamo e l'altro fuori regione) sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria. Denunciato anche il loro commercialista. Stessa sorte per i due amministratori della società “cartiera” bergamasca.
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