Al termine di complesse ed articolate indagini, delegate dalla Procura della Repubblica di Varese, i militari della Guardia di Finanza di Varese hanno individuato un sodalizio criminale dedito, da anni, alla realizzazione di un complesso e multiforme sistema di frode fiscale in ambito nazionale, in tema di false fatturazioni infragruppo.
L’indagine – nata nell’ambito di un procedimento penale dell’Autorità Giudiziaria di Spoleto in provincia di Perugia, per reati fiscali – ha tratto origine dall’arresto, nel giugno 2014, da parte della Guardia di Finanza, di 4 persone, tra cui il noto imprenditore varesino, Gianfranco Castiglioni, con il conseguente sequestro di beni per un valore di 30 milioni di euro, tra immobili, auto di lusso, natanti, quote sociali e conti correnti.
Dopo la trasmissione - per competenza territoriale - del fascicolo penale alla Procura della Repubblica di Varese, quest’ultima ha delegato ai finanzieri ulteriori indagini volte a verificare l’esistenza di illeciti perpetrati da ulteriori società del cosiddetto Gruppo CASTI, aventi sede in provincia di Varese ed operanti nel settore della minuteria metallica, costruzioni, fonderie, trasporti ed alberghiero.
Il sistema criminale disvelato, con a capo il citato imprenditore, si è, fin da subito, rivelato molto più esteso e pervasivo di quanto già scoperto, con il coinvolgimento di nuove società, aventi sede a Varese, Milano, Como, Padova, Perugia, Piacenza, Cuneo e di ulteriori soggetti, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di varie fattispecie delittuose, tra cui bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
La chiave di volta per delineare, anche se solo per difetto, i contorni della frode perpetrata ai danni dello Stato italiano è stata l’esecuzione, da parte delle Fiamme Gialle varesine, di due perquisizioni: una presso la sede del centro informatico del “gruppo”, a Dongo in provincia di Como e l’altra presso il domicilio di una segretaria di Castiglioni.
In particolare sono state scoperte oltre diecimila fatture false, accertando una evasione fiscale complessiva di ben un miliardo e duecentomila euro.
La Procura della Repubblica di Varese ha ora concluso le indagini preliminari, emettendo gli avvisi di conclusione indagini a carico di 12 indagati.
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