Il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza ha arrestato, su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano, un commercialista (M.S. di 49 anni) e un agente di commercio (P.C. di 62 anni), entrambi residenti nell’hinterland milanese, ritenuti responsabili di una frode fiscale nel settore della commercializzazione di Titoli di Efficienza Energetica (i cosiddetti “TEE”).
La frode è stata attuata mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 17 milioni di euro. Un analogo provvedimento restrittivo è stato emesso nei confronti di un terzo soggetto, cittadino tedesco, il quale risulta attualmente irreperibile.
Il Giudice milanese ha disposto anche il sequestro di denaro, beni e altre utilità per un valore pari a 3 milioni di euro, corrispondente all’IVA evasa nell’anno 2014 attraverso la frode.
L’indagine, coordinata dalla Procura milanese, ha preso le mosse dall’approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette inoltrate da alcune banche e vede coinvolte complessivamente 10 persone, indagate a vario titolo per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Il procedimento criminoso è analogo a quello delle frodi carosello: nel caso di specie, tra le società venditrici di certificati bianchi (la rumena “ROM GIGATECH” e la cipriota “ECSI INVESTMENTS LTD”) e l’acquirente finale italiano (ENEL S.p.a.), si inseriscono varie imprese italiane (alcune delle quali prive di sostanza economica – le cosiddette “cartiere”), tra cui la “ACROR ENERGY” S.r.l. di Milano (dichiarata fallita nel dicembre 2016), che vende i certificati all’ENEL omettendo sistematicamente il versamento dell’imposta sul valore aggiunto.
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